Domenica 16 luglio, nel multietnico scenario del festival “Molti volti” organizzato a Viterbo dalla cooperativa Alicenova, gli operatori di Programma integra e Alicenova hanno portato in scena “Sai cos’è la guerra? Domande e risposte in Poesia Musica e Danza” uno spettacolo toccante e poetico sul tema dei conflitti nel mondo; attività realizzata nell’ambito di Luna di Kiev, un progetto della Regione Lazio che si rivolge ai cittadini ucraini in fuga dalle loro terre a causa delle tensioni politiche, territoriali ed etniche con la Russia.
Lo spettacolo ha voluto raccontare il dramma della guerra attraverso una prospettiva umanistica, tralasciando la parte politica e concentrandosi sui sentimenti delle persone che vivono gli “effetti collaterali” del conflitto, come la mancanza di cibo, di una casa e delle abitudini più care e rassicuranti.
Attraverso storie e testimonianze di numerose vittime dei conflitti globali, lo spettacolo ha voluto invitare il pubblico presente a riflettere sulla tragica realtà della guerra e sul suo impatto devastante sulla vita delle persone.
Tra le storie narrate, è stato ricordato un episodio cruciale della storia del nostro Paese: il bombardamento del quartiere San Lorenzo di Roma, avvenuto il 19 luglio 1943 ed evento simbolo legato alla Seconda Guerra Mondiale. Questo omaggio ha voluto sottolineare l’importanza di potersi identificare negli avvenimenti drammatici anche se di Paesi lontani, lanciare un invito a non dimenticare gli orrori della guerra e impegnarsi per costruire un mondo di pace.
Un elemento molto significativo della pièce teatrale è stata la presenza di ragazzi ucraini, danzatori e attori che hanno regalato ai presenti una improvvisazione iniziale. Partecipazione particolarmente toccante è stata quella di una giovane attrice, beneficiaria del nostro progetto e da qualche mese rifugiata a Viterbo, che ha portato la sua esperienza professionale sul palco, contribuendo a rendere lo spettacolo ancora più autentico e coinvolgente.
La suggestiva Chiesa di Santa Maria della Salute ha ospitato un pubblico attento che ha manifestato un profondo apprezzamento per le suggestioni arrivate dal palco, contribuendo a creare un’atmosfera delicata e commossa. Le emozioni si sono intrecciate con un desiderio di riconciliazione e comprensione reciproca, offrendo ai presenti una prospettiva stimolante e nuova sulla cruda realtà della guerra.
Questo momento pubblico e partecipato è stato un’occasione preziosa per promuovere l’empatia, la solidarietà e la consapevolezza delle conseguenze devastanti della guerra, che, in linea con la mission del Festival “Molti Volti”, ha sottolineato il ruolo fondamentale dell’arte nel dare voce a chi ha sofferto a causa dei conflitti e nel promuovere un mondo più pacifico e inclusivo.
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