FARI – Formare Assistere Riabilitare Inserire

Il progetto FARI –   Formare Assistere Riabilitare inserire, realizzato nell’ambito del Fondo Asilo Migrazione Integrazione 2014-2020, ha l’obiettivo di fornire risposte efficaci ai bisogni di salute fisica e mentale dei richiedenti asilo e dei titolari di protezione internazionale (anche minori) presenti nel territorio regionale, attraverso la sperimentazione di modelli di interventi sanitari innovativi e integrati.

Ente attuatore
Capofila: Azienda Sanitaria Locale Roma 1 – Centro di Salute per Migranti Forzati (SaMiFo)

Partner:
Associazione Centro Astalli
CeSPI – Centro Studi di Politica
CRS Cooperativa Roma Solidarietà
Programma Integra

Periodo: 1° ottobre 2016 – 31 marzo 2018

Destinatari: richiedenti e titolari di protezione internazionale, operatori socio-sanitari

Obiettivi specifici:

  • garantire l’individuazione precoce, la presa in carico e, laddove necessario, l’inserimento nella rete dei servizi, anche residenziali, del Dipartimento di Salute Mentale della ASL Roma 1 dei destinatari affetti da grave patologia psichiatrica;
  • tutelare la salute dei minori, anche non accompagnati, attraverso un’equipe specialistica dedicata al corretto e precoce inquadramento diagnostico dei deficit neuropsicologici, della disabilità intellettiva, dei disturbi della condotta e del PTSD;
  • formare e aumentare le capacità di risposta degli operatori, per favorire la relazione interpersonale e l’interpretazione della sintomatologia, prevenire livelli inappropriati d’assistenza sanitaria e ridurre il rischio di traumatizzazione vicaria e delle malattie da stress lavoro correlate;
  • analizzare l’appropriatezza degli interventi e delle attività previste con l’obiettivo di raccogliere gli elementi utili a valutare l’emersione precoce del bisogno, l’accesso precoce ai servizi sanitari pubblici, il rapporto costi/benefici delle attività, anche per la riproducibilità, la sostenibilità futura e le ricadute sull’ integrazione sociale dei beneficiari.

Attività:

  1. individuazione/emersione precoce della vulnerabilità psico-sanitaria e invio ai servizi competenti, anche attraverso la creazione di equipe mobili composte da personale sociosanitario e mediatori linguistico-culturali che si recheranno presso i centri SPRAR del comune di Roma e del territorio regionale e nei centri psico-socio-sanitari;
  2. presa in carico dei beneficiari in condizione di vulnerabilità: accoglienza, supporto pratiche amministrative, visite di medicina generale, analisi di routine, invio a visite specialistiche interne al SaMiFo o presso altre strutture pubbliche. Sarà garantito il servizio di mediazione linguistico culturale;
  3. inserimento nella rete dei servizi del Dipartimento Salute Mentale (DSM). In seguito all’elaborazione dei Progetti Terapeutici Individualizzati, i beneficiari potranno intraprendere diverse tipologie di percorsi: laboratori (ad esempio ciclofficina, grafica, ceramica) e corsi professionali (agricoltura sociale, florovivaistica, cucina/ristorazione), per coloro che entrano nel percorso riabilitativo; percorsi complementari all’interno delle strutture della ASL e periodi di supporto alloggiativo, per i pazienti affetti da gravità clinica. Si prevede anche la realizzazione di attività di sensibilizzazione della popolazione e di lotta allo stigma e al pregiudizio;
  4. corsi di formazione per operatori ASL, enti locali e di tutela e per gli operatori della salute mentale della rete dei servizi DSM e delle unità mobili. Definizione di un modulo sulla salute dei rifugiati;
  5. analisi dell’appropriatezza degli interventi e delle attività. In particolare, verrà valutata la capacità del modello FARI di cogliere l’emersione precoce del bisogno e di facilitare l’accesso precoce  ai servizi sanitari pubblici;
  6. interventi per la tutela della salute dei minori stranieri. Tra questi:
  • azioni di prevenzione sulla base di indicatori di rischio
  • diagnosi precoce e tempestiva presa in carico;
  • percorsi di valutazione realizzati attraverso Percorsi Ambulatoriali Complessi (PAC) territoriali;
  • presa in carico delle Unità Operative Territoriali, in caso di minori in condizioni cliniche tali da richiedere un intervento più complesso.

Al fine di favorire la comunicazione, l’accesso ai servizi, la presa in carico e il corretto inquadramento diagnostico, sarà garantito il servizio di mediazione linguistico culturale.

Per informazioni:

l.bianconi@programmaintegra.it