L’accoglienza
Disciplinato dal d.lgs 140/2005, d.lgs 25/2008 art. 20, d.lgs 159/08
Qualora il richiedente asilo (esclusi i casi soggetti ad accoglienza in un Cara o a trattenimento in un Cie) il rifugiato, il protetto sussidiario o il titolare di protezione umanitaria a seguito di intervista innanzi alla Commissione territoriale per il riconoscimento della protezione internazionale competente, risulti privo dei mezzi di sussistenza può essere inserito in uno dei centri gestiti dallo Sprar – Sistema di protezione di richiedenti asilo e rifugiati.
Per l’inserimento occorre che la Questura, ricevuta apposita richiesta con dichiarazione di mancanza dei mezzi di sussistenza dal richiedente asilo, la trasmetta alla Prefettura che a sua volta valuta l’insufficienza dei mezzi di sussistenza e richiede, verificata la disponibilità, il posto in accoglienza al Servizio centrale del sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati. Per l’invio del richiedente nella struttura la Prefettura può avvalersi di mezzi di trasporto messi a disposizione del centro stesso e i costi sono a carico della Prefettura.
Se i posti sono esauriti il richiedente asilo può essere accolto, in via residuale, in un Cara e se anche in questi ultimi non ci sono posti può percepire il contributo di prima assistenza.
Nell’ambito dello Sprar sono attivati servizi speciali di accoglienza per persone portatrici di esigenze particolari, minori, disabili anziani, nuclei monoparentali con figli minori, persone che hanno subito forme di violenza o torture. I centri hanno l’obbligo di tutelare la vita e l’unità del nucleo familiare e la possibilità di comunicare con i parenti, gli avvocati, i rappresentanti Unhcr e delle associazioni.
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Link Utili
Servizio centrale di coordinamento dei centri Sprar
Unhcr – l’agenzia ONU per i rifugiati in Italia
ultimo aggiornamento: febbraio 2015

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