Il ricongiungimento familiare
Disciplinato dal d.lgs 30/2007 artt. 9, 10,11,12 e 13, dalla Circolare 39/2007 del Ministero dell’Interno, dalla Legge 129/2011 e dal d.lgs 286/98 art. 29.
Hanno diritto al soggiorno in Italia per ricongiungimento familiare con un cittadino comunitario il coniuge, il partner che abbia contratto un’unione registrata sulla base della legislazione di uno stato membro, i discendenti diretti di età inferiore ai 21 anni o a carico e quelli del coniuge o partner, gli ascendenti diretti a carico o quelli del coniuge o partner ed ogni altro familiare se è a carico o convive nel paese di provenienza e motivi di salute impongono che il cittadino comunitario lo assista. Il cittadino comunitario titolare del diritto al soggiorno dovrà però dimostrare di avere un reddito adeguato pari all’importo annuo dell’assegno sociale aumentato della metà per ogni familiare con il quale intende ricongiungersi.
Se il familiare è cittadino comunitario potrà fare ingresso in Italia senza adempiere ad alcuna formalità e poi recarsi al comune per l’attestato di iscrizione anagrafica munito di documento di identità certificato che attesti il legame di parentela, l’attestazione anagrafica del parente comunitario e la dimostrazione della disponibilità, da parte di quest’ultimo, di risorse economiche sufficienti per sè e per i suoi familiari.
Se il familiare è cittadino extraue a seguito dell’entrata in vigore della Legge 129/2011 può fare ingresso in Italia in esenzione del visto di ingresso. Una volta fatto ingresso in Italia si deve recare presso gli sportelli della Questura competente a seconda del luogo di domicilio per richiedere la carta di soggiorno per parente di cittadino UE che ha validità 5 anni dimostrando il vincolo di parentela. Trascorsi i 5 anni ha diritto alla carta di soggiorno permanente per familiare di cittadini europei. L’istanza deve essere presentata direttamente alla Questura prima dello scadere del periodo di validità della carta di soggiorno ed è rilasciata entro 90 giorni gratuitamente salvo il rimborso del costo degli stampati.Se si tratta di familiare – non compreso fra quelli precedentemente indicati – a carico o convivente con il cittadino comunitario nel paese di residenza, si deve allegare una autodichiarazione del cittadino dell’Unione che certifichi la qualità di familiare a carico o convivente ovvero della sussistenza di gravi motivi di salute che impongono l’assistenza personale da parte del cittadino comunitario. In tal caso verrà rilasciato un visto per residenza elettiva e si potrà chiedere il rilascio di un permesso di soggiorno per residenza elettiva.
Il parente di cittadino comunitario mantiene il diritto al soggiorno anche in caso di decesso o partenza del familiare titolare del diritto al soggiorno.
Se i parenti sono cittadini UE mantengono il diritto al soggiorno a patto che abbiano maturato i requisiti per il diritto al soggiorno permanente o possano personalmente soddisfare i requisiti previsti per restare in Italia.
Se il familiare è cittadino extracomunitario egli ha diritto a restare se ha maturato i requisiti per il soggiorno permanente e ha soggiornato prima del decesso del familiare almeno un anno in Italia o dimostra di esercitare un’attività lavorativa e di dispore di risorse sufficienti per sé e per i suoi familiari. Se non sussiste il requisito della permanenza in Italia almeno da un anno prima del decesso essi in presenza dei requisiti possono convertire la carta di soggiorno in permesso di soggiorno per lavoro o studio.
Il parente di cittadino comunitario mantiene il diritto al soggiorno anche in caso di divorzio o annullamento del matrimonio.
Per i cittadini UE se hanno maturato le condizioni per il diritto di soggiorno permanente o se hanno maturato personalmente le condizioni al soggiorno ( per lavoro, studio, requisiti reddituali).
Se il parente è cittadino extracomunitario in caso di divorzio non perderà il diritto al soggiorno se ha acquisito il diritto al soggiorno permanente o se il matrimonio è durato almeno tre anni di cui almeno uno nel territorio nazionale prima del divorzio; ha ottenuto l’affidamento dei figli; risulti parte offesa in un procedimento penale per reati contro la persona commessi nell’ambito familiare, egli benefici del diritto di vista al figli minore; se soddisfa le condizioni per la conversione della carta in permesso di soggiorno in lavoro, studio.
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Link utili
Polizia di stato – per gli indirizzi degli uffici immigrazione delle questure
Indirizzi utili
Questure – gli uffici immigrazione nelle principali città
ultimo aggiornamento: febbraio 2015

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